Indice

Il Piacere dell’onestà

 

Luigi Pirandello

Commedia in tre atti

1917

 

eISBN: 9783963764806


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© 2018

Mauro Liistro Editore

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Note per la rappresentazione 

 

ANGELO BALDOVINO: sui quaranta; grave; capelli fulvi, non curati affatto; corta barba, un po’ ispida, rossiccia; occhi penetranti; parola piuttosto lenta, profonda. Veste un greve abito color marrone; porta quasi sempre tra le dita un pajo di lenti. La persona trasandata, l’aria, il modo di parlare, di sorridere, denotano un uomo dalla vita trarotta, che serba in sé, ben nascosti, tempestosi e amarissimi ricordi, da cui ha tratto una strana filosofia piena insieme di ironia e d’indulgenza. Questo, specialmente nel primo atto e in parte nel terzo. Nel secondo, appare, esteriormente almeno, trasformato: sobriamente elegante; disinvolto, ma con dignità, signore; ha cura della barba e dei capelli; non tiene più le lenti in mano.

 

AGATA RENNI: ventisette anni; altera, quasi dura per lo sforzo di resistere al crollo della sua onestà. Disperata e ribelle nel primo atto; va poi fieramente diritta e ossequente alla sua sorte.

 

LA SIGNORA MADDALENA: cinquantadue anni; elegante, ancora bella, ma rassegnata alla sua età; piena di passione per la figlia, non vede che per gli occhi di lei.

 

IL MARCHESE FABIO COLLI: quarantatre anni, garbato, dabbene; con quel tanto di goffo che predispone certi uomini a essere disgraziati in amore. Maurizio Setti: trentotto anni; elegante e disinvolto, di parola facile, uomo di mondo, amante d’avventure.

 

MARCHETTO FONGI: cinquant’anni, vecchia volpe, piccola figura losca, sbilenca, tutta pendente da un lato; arguto tuttavia e non privo dì spirito e d’una certa aria signorile.

Personaggi

 

Angelo Baldovino

Agata Renni

La Signora Maddalena, sua madre

Il Marchese Fabio Colli

Maurizio Setti, suo cugino

Il parroco di santa Maria

Marchetto Fongi, borsista

1° Consigliere

2° Consigliere

3° Consigliere

4° Consigliere

Una cameriera, un cameriere

La comare (che non parla)

 

In una città dell’Italia centrale, oggi.

Atto primo

 

Elegante salotto in casa Renni. Uscio comune in fondo. Uscio laterale a destra. Finestre a sinistra.

Scena prima

 

Maurizio Setti, Cameriera, poi la Signora Maddalena.

 

Al levarsi della tela la scena è vuota. Si aprirà l’uscio di fondo, entrerà la cameriera e darà passo a Maurizio Setti.

 

CAMERIERA: S’accomodi. Vado ad annunziarla subito.

Via per l’uscio a destra. Poco dopo entrerà per quest’uscio la signora Maddalena, turbata, ansiosa.

MADDALENA: Buon giorno, Setti. Ebbene?

MAURIZIO: È qua. Arrivato con me, stamattina.

MADDALENA: E... stabilito tutto?

MAURIZIO: Tutto.

MADDALENA: Spiegato tutto, chiaramente?

MAURIZIO: Tutto, tutto, non dubiti.

MADDALENA: (Esitante) Ma... chiaramente – come?

MAURIZIO: Oh Dio, gli ho detto... gli ho detto la cosa, com’è.

MADDALENA: (Crollando il capo, amaramente) La cosa... – eh già!

MAURIZIO: Bisognava pur dirla, signora mia!

MADDALENA: Eh sì, certo... ma...

MAURIZIO: La cosa poi cangia, non dubiti, ha diverso peso secondo la qualità delle persone, i momenti, le condizioni.

MADDALENA: Ecco, sì, proprio così!

MAURIZIO: E questo – stia sicura – l’ho spiegato bene!

MADDALENA: Come siamo noi? chi è mia figlia? E... accettato? senza difficoltà?

MAURIZIO: Senza difficoltà, stia tranquilla!

MADDALENA: Ah! – Tranquilla, amico mio? Come potrei star tranquilla? – Ma com’è? Ditemi almeno com’è?

MAURIZIO: Ma... un bell’uomo Oh Dio, non dico mica un Adone: un bell’uomo, vedrà. Bella presenza, una cert’aria di dignità non affettata. È nobile davvero, di nascita – un Baldovino!

MADDALENA: Ma i sentimenti? io dico per i sentimenti!

MAURIZIO: Ottimi, ottimi, creda.

MADDALENA: Sa parlare? Sa parlare... dico...

MAURIZIO: Oh, a Macerata, signora, in tutte le Marche, creda, si parla benissimo.

MADDALENA: No, dico, se sa parlare a modo! Capirete, in fondo, è tutto qui. Una parola fuor di tono, senza quella certa...

Tocca appena le parole con la voce, quasi che, a proferirle, se ne senta ferire.

... quella certa... oh Dio, non so proprio come esprimermi...

Cava un fazzoletto e si mette a piangere.

MAURIZIO: Bisogna farsi animo, signora!

MADDALENA: – sarebbe una pugnalata per la mia povera Agata!

MAURIZIO: No, stia proprio tranquilla per questo, signora. Non gli uscirà mai di bocca una parola men che corretta. Garantisco. È riservatissimo. Misurato. Le dico, un signore. E poi, capisce a volo. Non tema per questa parte. Garantisco.

MADDALENA: Credetemi, caro Setti, non so più in che mondo mi sia! Mi sento perduta... sono inebetita... Trovarsi così d’un tratto, di fronte a una simile necessità! Mi pare che sia una sciagura, di quelle... sapete? che lasciano la porta aperta, così che ogni estraneo possa introdursi a curiosare.

MAURIZIO: Eh, nella vita...

MADDALENA: E quella figliuola, quella figliuola mia! con quel suo cuore! Se la vedeste, se la sentiste... È uno strazio!

MAURIZIO: Me l’immagino. Creda che con tutto il cuore, signora, mi sono adoperato...

MADDALENA: (Interrompendolo, stringendogli la mano) Lo so! lo so! E vedete come parlo con voi? Perché so che siete della famiglia: più che cugino, un fratello del nostro marchese.

MAURIZIO: Fabio è di là?

MADDALENA: Di là, sì. Forse ancora non può lasciare. Bisogna tenerla d’occhio. Appena ha sentito annunziar voi, s’è lanciata per la finestra.

MAURIZIO: Oh Dio! Per me?

MADDALENA: No, non per voi! Perché sa la ragione per cui siete andato a Macerata e con chi ne sarete ritornato.

MAURIZIO: Ma questo, anzi... scusi... mi pare che...

MADDALENA: No! Che dite! Piange, si dibatte. È in uno stato di disperazione, che fa paura.

MAURIZIO: Ma... scusi, non s’era stabilito così? Non aveva lei stessa approvato?

MADDALENA: Eh sì! ma appunto per questo!

MAURIZIO: (Costernato) Non vuole più?

MADDALENA: No! che volere! Potrebbe volerlo? Ma deve, deve per forza: bisogna che voglia...

MAURIZIO: Eh già, e che si faccia una ragione!

MADDALENA: Oh Setti, la mia figliuola ne morrà!

MAURIZIO: Ma no, signora, vedrà che...

MADDALENA: Ne morrà! Se pure non commetterà prima qualche sproposito! Io ho condisceso troppo, capisco. Ma fidavo... fidavo che Fabio fosse più prudente... – Voi aprite le braccia? – Eh sì, non resta più, difatti, che aprire le braccia, chiudere gli occhi e lasciare che la vergogna entri.

MAURIZIO: Ma no, non dica così, signora! Se si sta provvedendo...

MADDALENA: (Coprendosi il volto con le mani) No... voi, voi non dite così, per carità! È peggio. Ah, credetemi, Setti, è rimorso, ora, ciò che in me non fu altro, prima, che debolezza. Ve lo giuro!

MAURIZIO: Lo credo bene, signora.

MADDALENA: Ma non potete comprendere! Siete uomo, voi, e non siete neanche padre! Non potete comprendere che strazio sia per una madre vedere la propria figliuola avanzarsi negli anni, cominciare a perdere il primo fiore della giovinezza... – Non si ha più il coraggio di usare quel rigore che la prudenza consiglia... dico di più, che l’onestà comanda! – Ah, l’onestà, che scherno, caro Setti, in certi momenti! Non possono più parlare le labbra di una madre, che – bene o male – è stata nel mondo... ha amato... – quando gli occhi della figliuola si volgono a lei quasi a implorare pietà! – Per non concederla apertamente, fingiamo di non accorgerci di nulla; e questa finzione e il nostro silenzio diventano complici, finché si arriva... si arriva a questo punto! Ma io speravo, ripeto, che Fabio fosse prudente.

MAURIZIO: Eh... ma la prudenza, signora mia...

MADDALENA: Lo so! lo so!

MAURIZIO: Se avesse potuto, lui stesso...

MADDALENA: Lo so... lo vedo... è come impazzito anche lui, poverino! E se non fosse stato quel galantuomo che è, credete che tutto questo sarebbe accaduto?

MAURIZIO: Fabio è tanto buono!

MADDALENA: E lo sapevamo infelice, separato da quella sua moglie indegna! Vedete, questa, proprio questa ragione, che avrebbe dovuto impedire che si arrivasse fino a questo punto, è stata pur quella d’arrivarci! – Non siete sicuro voi – ditemelo in coscienza – che Fabio, se fosse stato libero, avrebbe sposato la mia figliuola?

MAURIZIO: Oh, senza dubbio!

MADDALENA: Ditemelo, ditemelo in coscienza! Per carità!

MAURIZIO: Ma non lo vede lei stessa, signora mia, come ne è innamorato? in che stato si trova adesso?

MADDALENA: È vero? è vero? – Non potete credere quanta consolazione dia anche un piccolo attestato, in un momento come questo!

MAURIZIO: Ma che dice mai, signora! che pensa! Io ho per lei, per la signorina Agata il massimo rispetto, la più sincera e devota considerazione.

MADDALENA: Grazie! grazie!

MAURIZIO: La prego di credermi! Non mi sarei mai, altrimenti, interessato tanto.

MADDALENA: Grazie, Setti. E credete, quando una donna, una povera giovine ha atteso per tanti anni, onestamente, un compagno per la vita, e non lo trova, e alla fine vede un uomo che meriterebbe tutto l’amore, e sa che quest’uomo è stato maltrattato, amareggiato, offeso iniquamente da un’altra donna credete, non può resistere all’impulso spontaneo di dimostrargli che non tutte le donne sono come quella: che ce n’è pure qualcuna che sa rispondere all’amore con l’amore e apprezzare la fortuna che quell’altra ha calpestato.

MAURIZIO: Eh, sì! Calpestato, povero Fabio! Dice bene, signora. Non se lo meritava.

MADDALENA: La ragione dice: – «No, tu non puoi, tu non devi» – non solo nel cuore di lei, ma anche nel cuore di quell’uomo, se è onesto, e in quello della madre che guarda l’uno e l’altra e si strugge. Si tace un pezzo; si ascolta la ragione, si soffoca lo strazio –

MAURIZIO: – e alla fine viene il momento –

MADDALENA: