Table of Contents

Come prima, meglio di prima

Commedia in tre atti

Luigi Pirandello

1919/1920

 

***

Mauro Liistro Editore

© 2014 Some Righits Reserved

 

***

Prefazione

 

È una commedia in tre atti derivata dalle novelle «La veglia» della raccolta In silenzio e «Vexilla Regis...» della raccolta II viaggio. La stesura ha avuto luogo nel 1919, forse in ottobre. Fu rappresentata per la prima volta al Teatro Goldoni di Venezia il 24 marzo 1920 dalla Compagnia Ferrero-Celli-Paoli.

L’intera trama ha il suo punto centrale di riferimento in Fulvia Gelli, donna tormentata, coinvolta in situazioni che la fanno soffrire e che la portano persino a sdoppiarsi, per sostenere una situazione familiare nella quale il marito l’ha ricondotta, dopo essere stato da lei abbandonato, insieme con la figlia, da molti anni. Fulvia era caduta molto in basso, aveva avuto numerosi amanti e aveva in fine tentato di uccidersi perché schifata dall’ esistenza che conduceva. A soccorrerla casualmente sarà proprio Silvio Gelli il marito, diventato un celebre chirurgo, che la opera e la salva; si riavvicina a lei e durante la convalescenza la mette incinta. I fatti si svolgono in una pensioncina della Toscana (il linguaggio dei personaggi del luogo ha flessioni toscaneggianti); qui si compie la grande contesa tra Silvio Gelli e l’ultimo amante di Fulvia, Marco Mauri.

Il comportamento di Fulvia è risentito e sprezzante: non vuole che il marito se la riprenda per rimorso di quello che le ha fatto: appena diciottenne l’aveva iniziata a pratiche amorose che hanno determinato in lei il cedimento ad altri uomini. E, quindi, un amore morboso quello che lega il celebre chirurgo a sua moglie; la qual cosa capovolge negli spettatori il superficiale giudizio dei frequentatori della pensione che vedono nel Gelli quasi un santo e in Fulvia un donna poco degna di lui.

Il senso della commedia Come prima, meglio di prima è nella volontà di Silvio Gelli di continuare il suo rapporto con la moglie, appena ritrovata, nella sua casa presso il lago di Como, insieme con la figlia che non l’ha nemmeno conosciuta e crede che la madre sia morta. Fulvia sarà costretta a sdoppiarsi, a essere Francesca la seconda moglie di Silvio e quindi matrigna di Livia che invece è figlia sua. Livia prova repulsione per lei e le rende difficile la vita, la ritiene una donnaccia che usurpa il posto di sua madre: «Mi fa schifo», afferma, «orrore, come se parlandomi, guardandomi, facesse ogni volta un tradimento a mia madre». Soltanto la nuova maternità consola Fulvia dal rapporto torbido col marito e dalle continue offese della figlia.

Come sempre nelle commedie di Pirandello il personaggio che dovrebbe essere il peggiore finisce per risultare l’unico veramente umano, fra gente mediocre o falsa. Nella nuova maternità Fulvia ritrova la sua originaria purezza e si sente costretta a portar via la sua bambina da quella casa dove avrebbe dovuto vivere tra il malanimo della sorella e l’impostura del padre. Rivela la verità a Livia, che ne resta quasi tramortita; e fugge con Marco Mauri che è tornato a cercarla. La sua vuol essere una fuga verso la sincerità, l’autenticità dei sentimenti, oltre le barriere della falsità e dell’ipocrisia, alla ricerca di una vita migliore per la sua creatura.

 

Personaggi

 

Fulvia Gelli, (Flora e Francesca)

Silvio Gelli, suo marito

Livia, loro figlia

Marco Mauri

La zia Emestina Galiffi

Betta, vecchia governante

Don Camillo Zonchi

La vedova Nàccheri

Giuditta, sua figlia

Il fattore Roghi

Il signor Cesarino, organista e maestro di musica

La signora Barberina, sua moglie

Un commesso di negozio

Giovanni, giardiniere

Una bambinaja

Il primo atto in un paese della Valdichiana;

il secondo e il terzo, in una villa presso il lago di Como. – Oggi.